Cosa succede al tuo corpo quando fumi? Il fumo di tabacco è una delle principali minacce per la salute umana in tutto il mondo. Colpisce direttamente i polmoni, provocando una serie di malattie respiratorie e aumentando il rischio di cancro ai polmoni. Per comprendere appieno l’impatto del fumo sui polmoni e il ruolo dell’emoglobina nel trasporto dell’ossigeno (e non solo), dobbiamo esaminare questi aspetti nel dettaglio.
È fondamentale fornire informazioni dettagliate a chiunque voglia approfondire questo fenomeno che ormai, da anni, si è diffuso a macchia d’olio nella società e che fa centinaia di migliaia di vittime all’anno. Giusto per darvi qualche numero: nell’Unione Europea il consumo di tabacco è responsabile di 700.000 decessi ogni anno. E in Italia? In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne).
- Fumo e Polmoni: Una relazione dannosa per il nostro organismo
- Il Ruolo dell’Emoglobina: la proteina della respirazione
- Monossido di Carbonio (CO): ti rubo l’ossigeno
- Fumo e malattie cardiovascolari: melius est abundare quam deficere
- Il Cammino verso la salute polmonare: come comportarsi nei confronti di chi non fuma
Fumo e Polmoni: Una relazione dannosa per il nostro organismo
I polmoni sono gli organi vitali responsabili dell’assunzione di ossigeno dall’aria e del rilascio di anidride carbonica durante il processo di respirazione. L’esposizione al fumo del tabacco danneggia però gravemente i polmoni in diversi modi:
Irritazione: Il fumo contiene sostanze chimiche irritanti che possono causare infiammazione delle vie respiratorie. Questo porta a tosse cronica, produzione eccessiva di muco e difficoltà nella respirazione.
Distruttivo: Il fumo è una delle principali cause di enfisema, una malattia polmonare cronica che colpisce gli alveoli, le piccole sacche d’aria nei polmoni. L’enfisema porta a una progressiva perdita di elasticità polmonare e una ridotta capacità di scambiare ossigeno e anidride carbonica.
Cancro: Il fumo è noto per essere la principale causa di cancro ai polmoni. Le sostanze chimiche cancerogene nel fumo danneggiano direttamente il dna nelle cellule polmonari, portando alla formazione di tumori maligni.
Malattie Cardiovascolari: Il fumo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, inclusi ictus e attacchi cardiaci, che a loro volta possono influire negativamente sulla salute polmonare.
Scarsa Funzione Ciliare: Il fumo indebolisce la funzione delle ciglia all’interno delle vie respiratorie, il che porta a una ridotta capacità di rimuovere il muco e le particelle estranee dai polmoni.
Il Ruolo dell’Emoglobina: la proteina della respirazione
L’emoglobina è una proteina nel sangue che svolge un ruolo cruciale nel trasporto dell’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule del corpo. È presente nei globuli rossi e contiene ferro che si lega all’ossigeno presente nell’aria inspirata. Questo processo avviene nei polmoni, dove l’ossigeno entra nei globuli rossi e si combina con l’emoglobina per formare l’ossiemoglobina. L’ossiemoglobina è il complesso ossigeno-emoglobina che trasporta l’ossigeno attraverso il flusso sanguigno verso i tessuti corporei. Una volta raggiunti i tessuti, l’ossiemoglobina rilascia l’ossigeno alle cellule, consentendo loro di effettuare la respirazione cellulare, un processo che, in soldoni, genera energia.
Il ruolo dell’emoglobina è essenziale per la sopravvivenza e qualsiasi ostacolo a questo processo può avere gravi conseguenze sulla salute. E il fumo del tabacco, guardate un po’, è uno di questi ostacoli. Le sostanze chimiche nocive presenti nel fumo, come il monossido di carbonio, si legano all’emoglobina in modo più forte dell’ossigeno, riducendo la sua capacità di trasportare proprio l’ossigeno. Di conseguenza, meno ossigeno raggiunge i tessuti, mettendo sotto stress il sistema respiratorio e il sistema cardiocircolatorio.
Monossido di Carbonio (CO): ti rubo l’ossigeno
Una delle sostanze dannose presenti nel fumo del tabacco, come abbiamo visto, è il monossido di carbonio. Il CO si lega all’emoglobina a circa 200 volte la velocità con cui lo fa l’ossigeno, formando la carbossiemoglobina. Questo significa che quando il fumatore inala il CO, si riduce la quantità di emoglobina disponibile per il trasporto dell’ossigeno, portando a una diminuzione dell’ossigeno nei tessuti e agli effetti dannosi sull’organismo.
La ragione funzionale dell’esistenza di proteine come l’emoglobina è la protezione di un metallo in grado di legare l’ossigeno dall’ossidazione irreversibile. Queste molecole forniscono ambienti in cui è permesso il primo passaggio di una reazione di ossidazione (e quindi il legame dell’ossigeno), ma il passaggio finale (ovvero l’ossidazione) è impedito.
Nonostante la tasca delle Eme, ovvero quel complesso che permette al Fe di essere saldamente legato nella molecola di emoglobina, sia perfettamente adattata a trattenere una molecola di O2, questa è in grado di accogliere alcune altre piccole molecole. Tra queste, la più importante è proprio monossido di carbonio, che ha approssimativamente le stesse dimensioni e la stessa configurazione elettronica dell’O2, la disposizione degli elettroni negli orbitali intorno al nucleo per intenderci.
Il monossido di carbonio è legato all’emoglobina con affinità molto maggiore rispetto all’O2 e il legame non è facilmente reversibile. Questa proprietà spiega perché il monossido di carbonio è un gas così tossico: occupa saldamente siti di legame per l’ossigeno bloccando di conseguenza la respirazione.
Fumo e malattie cardiovascolari: melius est abundare quam deficere
L’infiammazione cronica causata dal fumo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi, che coinvolge l’accumulo di placche nelle arterie. Queste placche possono ostruire il flusso sanguigno e portare ad attacchi cardiaci o ictus. La ridotta capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno contribuisce ulteriormente a questo rischio.
Nonostante l’effetto negativo del monossido di carbonio, però, l’emoglobina ha la capacità di rigenerarsi. Dopo che una persona smette di fumare, i livelli di carbossiemoglobina diminuiscono gradualmente e l’emoglobina recupera la sua capacità di trasportare ossigeno in modo efficiente.
Il fumo, quindi, crea un ciclo vizioso: danneggia direttamente i polmoni, riducendo la loro capacità di fornire ossigeno al corpo, e interferisce con la capacità dell’emoglobina di trasportare l’ossigeno. Questo peggiora ulteriormente i sintomi delle malattie respiratorie, come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), che sono spesso causate o aggravate dal fumo. La ridotta capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno può portare a sintomi come affaticamento, debolezza, vertigini e, in casi estremi, ipossia, in cui gli organi e i tessuti non ricevono abbastanza ossigeno per funzionare correttamente. Questo può essere particolarmente pericoloso per gli individui con condizioni patologiche preesistenti, come le malattie cardiache.
Il Cammino verso la salute polmonare: come comportarsi nei confronti di chi non fuma
Per preservare la salute dei polmoni e garantire il corretto funzionamento dell’emoglobina nel trasporto dell’ossigeno, abbiamo capito essere essenziale evitare il fumo del tabacco. Ma non è tutto attivo ciò che è fumo. Che significa? Un altro fenomeno da tenere in considerazione è il fumo passivo, cioè l’inalazione involontaria del fumo di chi fuma. Anche il fumo passivo danneggia i polmoni e interferisce con la funzione dell’emoglobina. Pertanto, è altrettanto importante evitare l’esposizione al fumo passivo.
In conclusione, il fumo del tabacco danneggia gravemente i polmoni e interferisce con il ruolo vitale dell’emoglobina nel trasporto dell’ossigeno. Per preservare la salute polmonare e generale, è essenziale evitare il fumo e promuovere una vita sana. Riconoscere il danno che il fumo può infliggere ai polmoni e al sistema circolatorio è solo il primo passo per una vita più sana e senza fumo.
Come avete visto parlare di un argomento del genere non è affatto una cosa semplice, anzi, la complessità non è dietro l’angolo, è pane quotidiano per chi si occupa di questo tema.
Personalmente parlando credo che la sensibilizzazione verso questo tema sia necessaria e vitale per costruire una società diversa, non una società completamente priva del fenomeno (si tratterebbe di utopia) ma quantomeno crearne una informata.
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