Il cervello degli adolescenti funziona di più?

Il cervello degli adolescenti funziona di più?

Quando siamo adolescenti spesso ci sentiamo ripetere che dobbiamo maturare e dobbiamo crescere. Ma, nel pratico, cosa significa? Biologicamente il termine “maturazione” a cosa corrisponde?

Prima di iniziare il viaggio nell’intricata foresta di eventi tipici dell’adolescenza è bene ritornare tra i banchi di scuola e rivedere i concetti di base della biologia del neurone.

Guarda qui il mio ultimo video sul cervello degli adolescenti

Il neurone è costituito da un corpo cellulare definito soma. Qui sono localizzati i dendriti (una sorta di rami che si dirigono verso l’esterno). Queste estensioni permettono la comunicazione con altre cellule: sono, cioè, il posto dove avvengono le sinapsi.
Vi è poi l’assone, un ramo più lungo e più spesso dei dendriti, che si comporta da ottimo conduttore: permette cioè al segnale nervoso di viaggiare da un lato all’altro del neurone senza trovare ostacoli. Ciò è possibile grazie alla presenza di una guaina mielinica molto simile a quella di plastica che ricopre un cavo elettrico.

La maturazione del cervello inizia durante l’infanzia e coinvolge in maniera massiccia proprio i neuroni. In tenera età, difatti, la capacità di apprendimento è nettamente superiore a quella dell’età adulta perché il cervello di un bambino, tra l’altro, cresce molto velocemente. Nel primo anno di vita il cervello passa da un peso di circa 300 grammi a una media di 900 grammi. A 10 anni poi ha raggiunto già il peso di un cervello adulto (≃ 1360 grammi nei maschi e 1270 nelle femmine). Una crescita dovuta all’aumento delle connessioni tra i dendriti.

Due fattori da tenere a mente per comprendere il processo della maturazione cerebrali sono la mielinizzazione degli assoni, ovvero la formazione di mielina intorno ai neuroni, e la comparsa delle cellule gliali che serviranno per rinforzare la struttura del cervello.

Dopo i primi mesi di vita, il cervello di un bambino possiede in media il 40% in più di sinapsi rispetto a quelle presenti durante vita adulta.
Fonte immagine: https://www.generazioneblog.it/2019/06/25/differenza-tra-neonati-infanti-e-bimbi/

Bisogna anche considerare che la maggior parte delle connessioni nel cervello infantile sono di natura eccitatoria e che questa enorme capacità di acquisire nuove informazioni col tempo si perde. Caratteristica per nulla controproducente: mantenerla per troppo tempo avrebbe poco senso. Da esseri umani utilizziamo capacità e conoscenze consolidate nel tempo. Da qui la necessità di avere un cervello che sia, in buona misura, diverso da quello di un bambino (che presuppone, invece, una migliore interazione tra le aree cerebrali).

Il “cambio di attività” avviene durante l’adolescenza: nuovi gruppi di neuroni (definiti ensemble neuronali), distribuiti su tutta la corteccia cerebrale, creano un elevato numero di connessioni e dalla loro attività dipendono le funzioni cognitive del cervello.

In buona misura si può affermare che la maturazione cognitiva tipica dell’adolescenza sembri dipendere dallo stabilirsi di connessioni sempre più rapide, specifiche ed efficienti tra diversi ensemble neuronali e, per riflesso, tra diverse aree del cervello.

La trasmissione degli impulsi nervosi deve però avvenire solo tra le cellule interessate e non deve riguardare il resto del cervello. Se così non fosse per qualsiasi azione, anche quella più banale, si avrebbe un stato di ipereccitazione e, proprio come avviene durante una crisi epilettica, l’attivazione di tutti i neuroni potrebbe danneggiare diversi tessuti del sistema nervoso.

Per evitare ciò, intervengono neuroni inibitori (interneuroni) che utilizzano come neurotrasmettitore, ovvero come molecola per comunicare, il GABA, l’acido gamma-amminobutirrico. Questi interrompono la cascata di attivazioni tra i diversi neuroni bloccando l’eccitazione di tutto l’organo.

Paradossalmente, durante l’adolescenza, il blocco di una comunicazione eccessiva tra i neuroni determina l’identità cognitiva che accompagnerà poi ogni essere umano durante il corso della propria intera vita.

Per sapere di più clicca qui oppure sul video sotto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *