I vaccini causano l’autismo?

La fase 3 è ufficialmente iniziata e ora è il momento di prestare la massima attenzione. Se fino a oggi, stando chiusi in casa, le possibilità di contagio erano ridotte da adesso le cose cambiano. Ma la scienza cosa può fare per venirci incontro? Perché ci vuole tutto questo tempo per un vaccino efficace ma, cosa più importante, cosa sono i vaccini? E perché servono? Chi ci dice che non facciano male?

Qui trovate il mio ultimo video su YouTube (vedi sotto).

Vaccini e autismo: esiste un nesso?

Prima di iniziare a parlarvi di vaccini vi ricordo che sul mio canale YouTube trovate un video dove spiego le basi del sistema immunitario. Se vi va o se qualcosa non vi è chiaro, andate a dare un’occhiata (vedi sotto).

Prima di ogni cosa dobbiamo dare una definizione alla parola vaccino

Si tratta di una preparazione somministrata a un paziente per far si che sia protetto da un’infezione microbica. All’interno di questo farmaco è presente un antigene, un “avversario” che il nostro sistema immunitario deve conoscere per poter combattere adeguatamente.

L’antigene, però, possiamo trovarlo in diverse forme: 

  1. Sotto forma di microrganismi vivi ma attenuati ovvero “storditi”
  2. Microrganismi uccisi
  3. Parti purificate di questi microrganismi

Piccolo reminder prima di andare avanti. Perché è importante che all’interno di queste preparazioni sia presente l’antigene? Perché solo in questo modo il nostro sistema immunitario può attivare una serie di risposte, conoscere questo agente esterno ed essere efficace nei suoi confronti.

Stimolare una risposta immunitaria attraverso la vaccinazione è il metodo più efficace per essere protetti dalle infezioni. Grazie a questo approccio si è arrivati all’eliminazione del vaiolo in tutto il mondo.

Nella prossima tabella voglio mostrarvi un po’ di cose interessanti.

PATOLOGIANUMERO MASSIMO DI CASINUMERO DI CASI NEL 2003VARIAZIONE PERCENTUALE
Difterite206.939 (1921)1– 99.99
Morbillo894.134 (1941)42– 99.99
Parotite152.209 (1968)194– 99.90
Pertosse265.269 (1934)8483– 96.80
Poliomielite (paralitica)21.269 (1952)0– 100.00 
Rosolia57.686 (1969)8– 99.97
Tetano1560 (1923)14– 99.10
Haemophilus influenzae tipo B≅ 20.000 (1984)20– 99.90
Epatite B26.6116711– 75.03
[Adattata da Orenstein WA, AR Hinman, KJ Bar e SC Hadler. Immunization. In GL Mandell, JE Bennett and R Dolin (eds). Principles and Practices of Infectious Diseases, 4th ed. Churchill Livingstone, New York, 1995, and Morbidity and Mortality Weekly Reports, Centers for disease Control 52:1291-1299, 2004]

Nella prima colonna è riportata la patologia per la quale è stato inventato il vaccino. Nella seconda troviamo il numero massimo di casi registrati. Nella terza colonna invece abbiamo il numero di casi registrati nell’anno 2003. Nella quarta e ultima colonna possiamo osservare la variazione in percentuale dei casi pre- e post-vaccinazione.

Prendiamo in considerazione le prime 2 righe (corrispondenti a difterite e morbillo). Nel primo caso siamo passati dai 206.939 casi registrati nel 1921 all’unico caso registrato nel 2003. Una riduzione del 99.99%. Stesso discorso per il morbillo. Siamo passati dagli 894.134 casi registrati nel 1941 fino ai 42 del 2003. Anche in questo caso una riduzione del 99.99%.

Un dato in particolare ci salta all’occhio. La riduzione totale (e quindi del 100%) della Poliomielite. Dai 21.269 casi del 1952 ai zero casi nel 2003.

Negli anni ’70 per produrre i vaccini si utilizzavano delle forme attenuate o uccise di virus o batteri per introdurre l’antigene nel corpo umano. Oggi le cose sono cambiate e parliamo spesso di vaccini di origine biotecnologica o vaccini biotecnologici.

Un vaccino biotecnologico consiste solo nell’antigene e non nel patogeno intero. Riuscendo a isolare l’antigene e a ricrearlo in laboratorio è possibile produrre dei vaccini sempre più sicuri ed estremamente puri, cioè senza nessun tipo di contaminazione. Il primo vaccino biotecnologico disponibile per l’uomo è stato quello per l’Epatite B, introdotto nel 1986. Un altro vaccino biotecnologico è quello per la Pertosse. E’ stato studiato e sviluppato proprio qui, in Italia, ed è disponibile dal 1993.

Uno striscione esposto durante una manifestazione NO VAX
Fonte: shorturl.at/klQSW

Quante volte ci siamo sentiti dire che i vaccini indeboliscono il sistema immunitario? Sulla base di quello che ci siamo detti finora è l’opposto. Semmai i vaccini potenziano il nostro sistema immunitario preparandolo a un possibile incontro con i microbi che causano le infezioni.

Una delle notizie ritornata di moda negli ultimi tempi è la presenza di mercurio nei vaccini. Nessuno dei vaccini commercializzati in Europa contiene da diversi anni derivati del mercurio, di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini (fonte: Ministero della Salute).

Una delle fake news più grandi intorno ai vaccini riguarda il legame con l’autismo. Nello specifico esisteva uno studio che metteva in correlazione la somministrazione di vaccini e l’insorgenza dell’autismo. Lo studio in questione è stato dimostrato dalla comunità scientifica essere falso e successivamente ritirato. Come se non bastasse, l’autore è stato radiato dall’ordine dei medici del Regno Unito (fonte: Ministero della Salute).

A dispetto di quanto si possa credere, pare proprio che i vaccini non servano al governo per poterci controllare bensì per proteggerci.

Se ancora non lo avete fatto dai un’occhiata al mio ultimo video (clicca sotto).

Qui trovi tutte le informazioni sui vaccini e la normative in tema di vaccinazione nel nostro Paese: http://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/homeVaccinazioni.jsp

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