La storia del cervello. Da Galeno agli spiriti animali fino al ‘vento delicato’ di Cartesio.
Roma, secondo secolo d.C.. Un pubblico di filosofi e politici si è radunato per ascoltare Galeno da Pergamo, il principe dei medici. La sua dimostrazione pubblica coinvolge un animale. Per essere specifici, un maiale.
I grugniti acuti dell’animale cessano di botto quando Galeno recide il nervo laringeo, il legame neurale che connette l’apparato vocale al cervello. La folla sussulta. Il mormorio del loro stupore è perfettamente udibile. Perché sono così sconvolti? Perché Galeno ha appena dimostrato che chi controlla davvero le azioni non è il cuore. E’ il cervello.
Al tempo di Galeno, l’ipotesi “cardiocentrica”, cioè l’idea che pensiero, mente e anima fossero localizzati nel cuore , era data per ovvia e sarebbe andata avanti così per molti secoli. E l’idea, in realtà, non è mai svanita del tutto. Pensiamo ancora oggi a quando diciamo “imparare col cuore”.
Ma, nel corso della storia, la nostra comprensione del cervello spesso è stata frutto più di una speculazione filosofica che di un’indagine scientifica. In parte perché, fino al secolo scorso, lo studio della nostra materia grigia dipendeva quasi esclusivamente da autopsie su cervelli e corpi di animali, e molto più raramente di esseri umani, a causa di una proibizione, vecchia di secoli, da parte della Chiesa.
Una cosa davvero sorprendente è che nel 1652 il filosofo Henry More scrisse che il cervello aveva la stessa capacità di pensare di un “tortino di grasso di maiale o di una ciotola di cagliata”.
Uno dei più influenti dissezionatori di cervelli che aiutò a spazzare via queste credenze fu il medico inglese Thomas Willis, che scrisse il basilare Anatomy Of The Brain, pubblicato nel 1664.
Willis argomentò con acutezza che le funioni mentali complesse erano sviluppate dalla corteccia cerebrale. Per molti secoli questa parte del cervello era stata vista come un’inutile crosta senza qualità.
La mancanza di informazioni scientifiche permise a teorie del tutto errate di sopravvivere fino a tempi recenti . Per esempio, un’altra credenza (fortemente sostenuta dallo stesso Galeno) era che il cervello pompasse gli ‘spiriti animali’ in tutto il corpo.
Medici e scienziati credettero, fino al XVII secolo, che i nervi fossero ricolmi di questi spiriti animali, bizzarre entità che il filosofo René Descartes ( Cartesio) descrisse come un “vento delicato”.
Quel che aiutò a sbarazzarsi di questa idea tanto poetica quanto bislacca fu la scoperta dell’elettricità e, più specificatamente, l’emergere della cosiddetta ‘elettroterapia’ come cura per la paralisi.